Agenzia Unica per la Mobilità e il Trasporto Pubblico Locale

La mobilità sostenibile

(…) Il trasporto (attività) costituisce una domanda derivata, guidata dai bisogni della società e dell’economia. Il trasporto provoca un forte impatto sull’ambiente. La figura 1 fornisce un’ampia panoramica dell’interazione dei trasporti con queste tre dimensioni della sostenibilità: società, economia ed ecologia/ambiente. La mobilità, d’altro canto, può essere intesa come qualcosa di più ampio del trasporto, in quanto comprende, oltre all’attività che da esso deriva, anche dall’opportunità e dall’accessibilità fornite dal sistema di trasporto stesso.

Esistono molte definizioni di mobilità sostenibile. La maggior parte di loro risale al Brundtland Commission (1987) su Our Common Future che ha sviluppato la definizione più comunemente usata di sostenibilità come uno “sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni“. I bisogni includono la necessità di soddisfare tutte e tre le dimensioni: società, economia ed ecologia/ambiente come sopra elencati.

Il World Business Council for Sustainable Development (WBCSD) nel suo Sustainable Mobility Project (SMP) ha elaborato una definizione mirata: “La Mobilità Sostenibile è la capacità di soddisfare le esigenze della società di muoversi liberamente, ottenere l’accesso, comunicare, commerciare e stabilire relazioni senza sacrificare altri valori umani o ecologici essenziali, oggi come in futuro.” (WBCSD 2004).

Uno dei primi ma molto importanti progetti sulla mobilità sostenibile è stato il progetto dell’Organisation for Economic Co-operation and Development (OCDE) su Environmentally Sustainable Transport (EST), che ha definito il trasporto sostenibile come l’espressione dello sviluppo sostenibile nel settore dei trasporti, riferendosi così alla definizione della Brundtland Commission.

Tuttavia, il progetto EST dell’OCDE ha ulteriormente confermato la definizione della dimensione ambientale della mobilità sostenibile come: “Trasporti che non mettono in pericolo la salute pubblica o gli ecosistemi e soddisfano esigenze di mobilità compatibili con (a) uso di risorse rinnovabili al di sotto dei loro tassi di rigenerazione e (b) uso di risorse non rinnovabili al di sotto dei tassi di sviluppo delle sostitute rinnovabili” (OCDE 1996). Il progetto EST dell’OCDE ha quindi riconosciuto che la mobilità sostenibile è sinonimo di trasporto sostenibile utilizzato dal Commissione europea (OCDE 1996).

In tal senso, suggeriamo di seguire una definizione più estesa, ovvero trattare la mobilità sostenibile in una forma più ampia di trasporto sostenibile, poiché quest’ultimo include solo l’attività di trasporto e i relativi impatti, mentre la prima include anche l’opportunità e l’accessibilità generate dal sistema di trasporto.

Inoltre, poiché anche gli obiettivi politici sono soggetti agli attuali principali eventi, la nostra definizione di mobilità sostenibile include esplicitamente gli obiettivi di sicurezza energetica, in risposta alla crescente aspettativa di carenza di combustibili fossili a causa del crescente divario tra crescita della domanda di petrolio e della stagnante offerta di petrolio, e della sicurezza delle materie prime (in particolare le terre rare) in risposta alla crescente domanda di tali risorse da parte della mobilità elettrica, energie rinnovabili e ICT.

Un altro importante progetto di ricerca finanziato dall’UE è stato POSSUM (Scenari politici per la mobilità sostenibile), che intendeva la mobilità sostenibile come “un sottoinsieme di sviluppo. Si tratta di rispondere alla domanda: come può essere possibile uno sviluppo sociale ed economico a livello globale senza distruggere i sistemi ecologici e impoverire le risorse naturali?“, facendo sempre riferimento all’intesa della Brundtland Commission.

POSSUM ha reso operativa la mobilità sostenibile attraverso indicatori a tre dimensioni: (1) protezione dell’ambiente, (2) sviluppo regionale e (3) efficienza economica, e ha concluso che la dimensione ambientale dipende maggiormente dalle modifiche apportate al sistema dei trasporti, mentre lo sviluppo regionale e l’efficienza economica sono, in primo luogo, ampiamente influenzati dagli sviluppi al di fuori del sistema di trasporto e, in secondo luogo, avrebbero più a che fare con il funzionamento di un determinato sistema di trasporti, piuttosto che con il modo in cui è progettato (Banister et al. 1997). A questo punto, dobbiamo dissentire da quest’ultima conclusione, in quanto non sarebbe importante valutare gli aspetti economici della mobilità sostenibile se gli impatti dei trasporti sulla dimensione economica fossero trascurabili.

Tuttavia, POSSUM ha generato un’altra importante scoperta, che dobbiamo “andare oltre l’aspettativa che le singole politiche raggiungano una mobilità sostenibile”. In altre parole, solo pacchetti di politiche ben concepiti porteranno a una mobilità sostenibile, anch’essa ribadita da altri autori (es. Schade 2005). Sebbene abbiamo analizzato singole misure o serie limitate di misure promozionali, in questo studio (vedi capitolo successivo), dovremmo essere consapevoli del fatto che è probabile che queste vengano attuate come parte di un pacchetto finalizzato all’obiettivo volto al raggiungimento della mobilità sostenibile. (…)

(fonte: European Parliament – Policy Department B: Structural and cohesion policies – Transport and tourism / Economic aspects of sustainable mobility)


Numerose ricerche hanno dimostrato che un maggiore impiego di risorse pubbliche per migliorare il sistema dei trasporti, puntando sui servizi pubblici, condivisi e più ecosostenibili, è in grado, oltre che di rendere più sicure e vivibili le nostre città, anche di supportare e far crescere l’occupazione e il complessivo sistema economico locale.

(fonte: Italia – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica / Settimana Europea della Mobilità 2016)